La scelta di riportare la dicitura “sale” nelle etichette alimentari è definitiva. Cosa cambia rispetto a prima?
Il nuovo regolamento 1169/2011 della CE ha sancito un cambiamento importante in tema di etichettatura alimentare e ha stabilito che questa sarà la dicitura al posto del sodio al fine, come sempre, di migliorare la trasparenza e la comprensione da parte dei consumatori. Si è avuto, in particolare, un passaggio da “sodio” a “sale” in vigore da dicembre 2016. Questo ha portato e porterà molta confusione nei consumatori (come se non ce ne fosse abbastanza). Quanti consumatori conoscono la differenza tra sodio e sale?
Tutto questo è nato dal fatto che per il consumatore leggere “sodio” sarebbe fuorviante. Non lo sarebbe invece leggere “sale”, più familiare come termine. In effetti è il sodio (simbolo chimico Na) a dover essere controllato prima di tutto, non il sale (simbolo chimico NaCl). Il quale è composto da sodio ma anche da Cloro (Cl), un elemento che ha pressocchè scarso interesse nutrizionale.
Ma ci si può districare con un semplice calcolo:
– In 1 g di sale sono presenti 0,4 g di sodio, quindi meno della metà.
– 1 g di sodio invece corrisponde a 2,5 g di sale.
C’è però una cosa importante da sapere, che non è affatto scontata. La dicitura “sale” in tabella nutrizionale è riferita alla quantità di sodio naturalmente contenuta nell’alimento e alla quantità di sale aggiunta volontariamente per aumentarne la sapidità e la conservazione.
Esempio:
Zuppa di legumi. Prodotto confezionato surgelato, con obbligo di etichetta. I fagioli, le lenticchie e i piselli contengono naturalmente sodio (seppur poco). Ma nella preparazione della zuppa è prevista l’aggiunta di sale per renderla più saporita.
A questo punto si considera sia il contenuto di sodio degli alimenti in questione, sia il contenuto di sale che è stato aggiunto. Dall’esatta quantità di sodio dell’intero prodotto si otterrà il corrispondente in sale moltiplicando per 2,5. Si ottiene quindi la quantità di sale che sarà riportata in etichetta. Un passaggio piuttosto complicato ma che serve per capire che il “sale” riportato in tabella non è il sale da cucina aggiunto, ma può essere anche semplicemente il sodio che contiene naturalmente l’alimento.
In alcune tabelle nutrizionali si può ancora notare la conversione di sodio in sale per agevolare il consumatore.
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